Twin Peaks 2017: Diane.

Spoiler Alert! Twin Peaks 2017

Ciao Albert e ciao tutti,

sono Diane, ho un volto finalmente, ma questo non cambia le cose. Non siamo a Twin Peaks, o forse sì. Ancora non so nulla, ancora non è chiaro dove Gordon vuole portarci. Possiamo tentare, col rischio di essere smentiti al prossimo caffè. Sono passati 25 anni e stiamo ancora vivendo in un sogno. Questa è la mia unica certezza, per il momento. La frase più importante del codice di Gordon è stata scolpita nella pietra in un momento di mai, dall’unico agente, Philip Jeffries, di cui davvero non so nulla. We live inside a dream. Ma questo è il sogno di chi? Temo sia una sorta di allucinazione collettiva, che potremmo chiamare “la storia di tutti noi“, parafrasando Margaret Lantern. L’agente Dale Cooper è troppo lontano per poter essere raggiunto. Come qualcuno che dorme di un sonno più profondo del nostro. Ma se tutti noi stiamo dormendo, in quale parte dell’Universo si sveglierà il buon Dale Cooper? In quale tempo? Procedo per gradi e vi dico quel poco che so. Ho una chiave di lettura fumosa che mi consente una visione d’insieme poco dettagliata, ma prima di procedere all’analisi dei singoli episodi e fatti, voglio fornirvela affinché alcuni punti siano fissati.
All’interno di un ceppo di legno, o di un bosco, o di un Douglas Fir, Cooper incontra il Gigante. Il legno è un isolante, l’unico posto in cui si è al sicuro quando tutt’intorno l’elettricità conduce energia da un luogo all’altro della mente, per muovere il corpo, o solo i pensieri. L’universo è pervaso di elettricità e lo stesso sistema nervoso, pur avendo la forma di un albero, è un circuito elettrico. L’evoluzione del “Braccio” di quel “The Arm” che procura la garmonbozia, è rivelato nella sua natura: un sistema nervoso. C’è chi può spostarsi usando energia elettrica, e stiamo parlando di uno spostamento nel tempo, non solo nello spazio. Ma queste sono cose che sappiamo già,  torniamo al legno. Dale incontra il Gigante all’interno di un luogo isolato dal resto, dove tuttavia arrivano i suoni.

«Ascolta i suoni, Agente Cooper». Terme. Grilli, rumori che provengono dal bosco. Amplificati. O forse solo i rumori del passaggio dell’elettricità, gli stessi che si distinguono all’interno dello strano meccanismo col numero tre che ti teletrasporterà nella vita di Dougie Jones. «E’ nella nostra casa, ora.» Non lui, o lei, ma “it”. Il pronome dimostrativo “esso” in italiano non assume lo stesso significato. Potremmo pensare a «Questa cosa è nella nostra casa, ora.» Il Male. Bob. Ovviamente. Ma la falla è presto detta: se la casa di Cooper è il suo corpo, il Male non dimora nel suo corpo, bensì in quello del suo Doppelganger. No, non mi torna. Ricordatela scena  Above the Convenience Store? Un rito, con un Heyoka, un’evocazione e una materializzazione. Potrebbe il termine “house” essere riferito ad una loggia massonica, in cui il Male si è infiltrato, per l’azione di alcuni che hanno scelto di utilizzare le proprie conoscenze con scopi malvagi? E’ la storia del mondo, quella che ci racconta Gordon. Ritorno alla frase: “we live inside a dream”. Nei sogni la fisica del nostro mondo non è applicabile. Ma se qualcuno conoscesse le regole della fisica dei sogni, allora sì, potrebbe avere il potere di intervenire su quel mondo, a discapito di chi, dormiente, è ignaro di tali meccanismi. Credo che sarebbe corretto quindi tradurre il primo messaggio con “Sta succedendo nella nostra Casa, proprio ora”. Tuttavia Gordon ci chiarisce un aspetto fondamentale di questo nuovo codice: “Le cose non possono essere dette ad alta voce, ora”. E’ chiaro. Come Kubrick prima di lui, Gordon ha urlato troppo nei suoi primi messaggi. A proposito di Kubrick, questo nuovo codice è ancora una volta il codice di Kubrick, ve ne siete accorti anche voi. Qualche esempio? L’occhio di Hal nella box di vetro in cui Cooper compare prima della morte di Tracy e Sam. La discesa di Cooper oltre “l’Atmosfera di Giove”(che poi sappiamo essere Saturno), in tutto simile alla sequenza dei colori. Persino le movenze di Cooper nella dimensione dal mare Viola, come fosse un david che guarda invecchiare se stesso prima della nascita dello Starchild. Anche se quello che ho gradito di più è il corridoio dell’Overlook Hotel, riproposto per arrivare all’appartamento di Ruth Devenport. Persino con il cane chiamato Armstrong, tanto per ricordare che Shining è la dichiarazione di Kubrick a proposito della paternità di quell’operazione cinematografica che fu l’allunaggio. Insomma, ventisette anni fa, i messaggi di Gordon erano  lampanti e adesso,  il codice Twin Peaks di allora, decantato per tutto questo tempo, ci appare meno misterioso. Ora no, bisogna parlare più piano e alzare al massimo il volume del suo apparecchio per sentire ogni dettaglio dei suoni che provengono dall’esterno. Dobbiamo impegnarci di più. Non conosciamo ancora il significato del numero “4-3-0”. Ma, procedendo come Chet Desmond fece, spiegando a Sam Stanley, il codice di Gordon, a proposito della “Madre della figlia di sua sorella”, dopo l’incontro con Lil, ci chiediamo cosa manca. I numeri 2 e 1. Sarà bene tenerlo a mente. Fino a questo momento siamo certi che il punto d’allaccio numero 6, in un’eventuale mappature delle “porte” che conducono alla loggia nera, si trova a Fat Trout. E’ lì il 10 febbraio del 1988. Il punto d’allaccio 7, da cui compare Philip Jeffries, si trova in quello che era l’ufficio di Gordon Cole a Philadelphia. Fermi tutti. Un passo indietro. Forse il Gigante sta dicendo a Cooper che Philip Jeffries in quel momento si trova a “casa” dell’Fbi, casa di Gordon. In quel momento quindi siamo al 16 febbraio del 1989. Lo stesso numero 7 è di nuovo a Fat Trout, dove Chet Desmond nota qualcosa di strano nel box elettrico che riporta quel numero. Siamo forse ora, di nuovo al 16 febbraio del 1989? Così il 7 che continua a proporsi nel logo della Lucky 7, assicurazione per cui lavora Dougie Jones, è un rimando nuovamente a quel punto spazio-temporale? Come se qualcuno gli stesse dicendo, che trovandosi ora lui al punto d’accesso 3, deve raggiungere il 7 per ritornare al momento in cui potrà incontrare Philip Jeffries e forse cambiare qualcosa. Evitare forse che Laura sia uccisa. Come Leland suggerisce nella Loggia nera prima che Cooper venga trasportato fuori “Trova Laura”. Quella notte, la notte del 16 febbraio 1989, alle 10:10 Cooper racconta a Gordon di aver fatto un sogno. Non ci dice quale sogno. Se tutto va come deve, nel sogno di Cooper, una settimana prima della morte di Laura, egli è Dougie Jones. Se tutto va come vuole Mister C. invece, Cooper morirà ucciso, con l’identità di Dougie Jones. Non so se avete  compreso la mappatura. Immaginate una mappa in cui sono dislocati diversi punti di scambio. Quei punti non sono solo spaziali, ma soprattutto temporali. Si può passare, non quando le luci rosse lampeggiano, da un tempo all’altro, poiché tutto accade contemporaneamente. Avete presente un donut? Dove inizia un donut? Il percorso circolare è infinito e non ha punto d’inizio, ma noi, finiti esseri mortali, solo nel corpo e non nell’anima, abbiamo bisogno di un punto di inizio per una sequenza logica. La sequenza è logica, ma non cronologica. Questo lo sappiamo ormai: accade tutto nello stesso momento. Il Gigante dice a Cooper: «Two birds with a stone». La traduzione italiana “Due piccioni con una fava” non rende giustizia al significato del messaggio. Il modo di dire britannico è infatti legato al concetto di “uccidere due uccelli, tirando un solo sasso”. Lo suggerisce la mitologia greca, riferendosi alle vicende di Dedalo nel labirinto del Minotauro a Creta, quando per sfuggire la minaccia degli uccelli che volevano rodergli il fegato, ha l’intuizione di usare una sola pietra per uccidere un uccello, scagliandolo con la giusta traiettoria affinché, una volta colpito il primo, questi urtasse l’altro, uccidendolo nel contempo. Il piano è svelato: affinché il Buon Cooper possa uscire dalla loggia, il suo doppelganger, Mister C., deve rientrarvi. Le forze che  combattono affinché questo avvenga hanno creato Dougie Jones. Il destino di Dougie è quello di essere ucciso, e in questa sua uscita di scena, trascinare Mister C. indietro con lui. Causa-effetto. In  che modo? Il piano è ancora oscuro. Ma il fatto che Mister C. sia in prigione in South Dakota già ci dice che siamo a buon punto. Egli è tuttavia tranquillo, e gioca a imitare il Buon Cooper davanti a Gordon. Gordon non se la beve, Albert nemmeno e figuriamoci se io potrei mai bermela. Berrò altro, ovvio, ma questa no. Andiamo avanti. Egli è tranquillo poiché è già stato lì. Ecco il donut. Il percorso è segnato e continua a ripetersi ma ogni volta inserendo nuove variabili. Insomma, chiariamoci una volta per tutte: su un disco i suoni sono già incisi. Quando ascoltiamo la prima canzone di un album sappiamo cosa ascolteremo tra 10 minuti. Così, noi, da esterni, se vogliamo possiamo saltare avanti e indietro, spostando la puntina sul disco. E’ chiaro il messaggio? Vi è venuto in mente Inland Empire, lo so. Ma infatti il codice è sempre quello, quante volte ve lo devo dire! Ora, se Mister C. sa che la canzone a un certo punto dice: “tu sei in prigione”, sa che è solo una canzone, che basta saltarla per non esserci più. Tanto che quando chiama Philip Jeffries, o chi per lui, parla di una visita al Maggiore Briggs, morto, secondo quanto riportato da suo figlio Bobby, il 28 marzo del 1989. Briggs muore lanciando il segnale Mayday, come riportato in “The Secret History Of Twin Peaks”. Mayday è la stessa cosa che farfuglia Philip Jeffries il 17 febbraio del 1989, meravigliandosi di essere nell’89.  Mister C. parla con Philipo Jeffries del 28 Marzo del 1989, ma che giorno e anno è quando uccide Darya? Volete un anno certo nella narrazione? Wally Brando ha 24 anni. Si può discutere sulla sua data di nascita, che dovrebbe essere il 3 aprile del 1990. A questo punto vien da pensare che Lucy perse il bambino che portava in grembo la notte in cui Dale entrò nella loggia, e che Wally Brando è un “secondo tentativo” . Ad ogni modo a Twin Peaks, Hawk indaga sulle tracce di Cooper, nel 2014. Punto. Questo è l’unico dato temporale che abbiamo. Ci sono tre domande importanti a questo punto, La prima: Philip Jeffries che incarico ha? Da che parte sta? La seconda: l’omicidio di Ruth Devenport, quando avviene? Poiché, se, come lascia intendere Constance il corpo può essere quello di Dougie Jones, nel caso in cui l’omicidio sia avvenuto dopo lo scambio Dougie/Cooper, allora la profezia   della donna nel Box spaziale, davanti al mare viola è presto compresa: Quando arriverai, tu sarai già lì”. Ed ecco il paradosso, ecco l’inganno. Cooper è stato portato lì per essere ucciso, ma se Cooper, il Buon Cooper, fosse già lì e fosse a Philadelphia? “Don’t die Cooper!” Non morire. Io saprò riconoscere il vero dal falso, in qualunque tempo lo incontrerò.

Questa era solo la prefazione.

Ci vediamo presto per l’analisi dettagliata. Non appena il quadro sarà completo e gli indizi saranno tutti al loro posto.

 

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5 comments

  1. Andrew

    Ciao, non puoi scrivere dopo ogni puntata? Ciò che scrivi è sempre molto interessante, ma scrivi troppo poco.

    • Diane dell'FBI
      Author

      Ciao, sto aspettando che termini la stagione per poter avere un’idea chiara del codice. 😉

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