Amen

Spoiler Alert!

Leggi qui l’Intro della Signora Ceppo

Under waterfall
Under waterfall
The girls return from summer balls
Let’s steal the eye that sees us all

Vai a capire cosa diavolo ci sarà mai sotto quelle cascate davanti al Great Northern! Mi sono subito venuti in mente questi versi. Pare ci sia una strana somiglianza tra alcuni simboli usati nella poetica di James Douglas Morrison e nel codice di Twin Peaks. “Le ragazze ritornano dalle sfere estive (???). Rubiamo l’occhio che tutto vede”. Ancora con questa storia dell’occhio? E’ una fissazione, insomma! Andiamo avanti nella nostra visione dell’Episodio 3 e godiamoci Dale che ordinando la colazione come solo lui sa fare spiega allo sceriffo Truman quanto paradisiaco sia l’incontro tra il prosciutto scaldato e lo sciroppo d’acero. E’ americano, perdoniamolo.

Come sappiamo quel che Dale dice a proposito del suo sogno durante la colazione con la squadra dello sceriffo vale per l’intera serie: “Il mio sogno è un codice che va decifrato. Decifrato il codice, risolto il caso”. Ecco perché non mi pare affatto strano che la rissa all’obitorio avvenga proprio sotto un occhio attento, il famoso “Occhio che tutto vede” dalla forma saturniana. Pronto tuttavia ad assumere le sembianze di un’aureola, per sottolineare la totale estraneità del buon Albert a qualunque forma di violenza, nonostante lasci intendere l’esatto contrario.

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D’altra parte la vita è solo un gioco delle parti. E’ come una commedia in cui ciascuno interpreta qualcun altro, anzi, il termine giusto è “impersona”.

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“Invito all’Amore” è la Soap Opera nella Soap Opera, dove tutto è finzione, dove le cose semplicemente “sembrano”. Insomma, tanto per citare Gordon che cita Lynch:

No hay banda. È tutto registrato. È tutto un nastro. È solo un’illusione.

A proposito vi ho mai fatto vedere dove si trovavano Laura e Ronnette mentre Rita e Betty assistevano allo show del Club Silencio?
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Che sorpresa vedere Maddy. L’aveva detto il nano nella loggia che Laura somigliava a sua cugina. Cioè la cugina di Laura non del nano. In un posto dove il doppio è un abitudine, in un ristorante dall’iniziale doppia, il Double R, Norma si assume la responsabilità della custodia di un marito omicida. Nel frattempo, notando le anatre sul laghetto, come un novello “Giovane Holden”( che strana coincidenza che mi sia venuto proprio in mente quel libro!), Dale e Harry interrogano Leo, facendo credere a noi tutti che sia il sospettato in cima alla lista. Ma il depistaggio messo in scena da Lynch continua e diventa appassionante quando il giovane Bobby si mostra al cospetto di Gesù nella posizione di un angelo ribelle.
tpep3_068tpep3_072 Per poi, in simmetrica contrapposizione fisica a suo padre, il saggio conoscitore di misteri, giocare col fuoco rischiando di scottarsi. Godiamoci la bellezza dell’inquadratura. Bene. Ora notate con quanta grazie la moglie del Maggiore Briggs indossa quella spilla con il simbolo dell’Acid House.
tpep3_074 Schermata 2015-07-16 alle 14.29.09Non siate polemici, suvvia. E’ un banalissimo Smiley, preso poi immeritatamente in prestito dalla cultura psicadelica degli anni ’70 e di nuovo negli anni ’90,come il simbolo che invita al viaggio. Quale viaggio? Quello sulla strada di mattoni dorati naturalmente. Ma questa è un’altra storia. Qui invece potrebbe non essere un caso che appaia sul bavero di una signora. Il primo Smiley della storia pare sia quello disegnato con un rossetto sullo specchio da Berit, la protagonista di Port of Call, film del 1948 di Ingrid Bergman, il cui tema è la difficile situazione di tante donne, considerate “da correggere” nei loro “costumi libertini”. Ma vogliamo davvero infilarci in una digressione sulla condizione femminile nella storia? Sì, vogliamo e lo faremo. Non ora però. Adesso lasciamo che Albert riporti a Cooper la sua analisi sul corpo di Laura e andiamo finalmente al funerale. Prima però appuntatevi questa: Nadine , la donna con un occhio solo, ha una strana creatività in fatto di mostri.

tpep3_087tpep3_088tpep3_090tpep3_091I ninnoli da lei creati sono un po’ freak. Una damina che ha una mano ma non ha il braccio; un angioletto con la faccia un po’ mangiucchiata, uno stivale da cowboy (ma è una fissazione questa del cowboy!!!), un mezzobusto con un occhio solo, un angelo con una sola ala nera e infine il capolavoro che pare essere una dama da cui spuntano dei rami che terminano con dei fili di rame. Mah. Vi lascio riflettere sull’occhio solo, sull’ala nera, sulla donna che diventa albero e sui fili di rame per l’elettricità, argomenti preferiti da chi evidentemente ha un occhio solo. Contenta lei! Basta, andiamo a dire addio a Laura, insieme a tutti gli altri. Ciascuno per sé riflette sul significato della vita, ma nessuno osa parlare. Almeno fino a quando Johnny, l’eterno bambino, che non esce di casa senza il suo libro di Peter Pan, testo di fondamentale importanza per diventare Michael Jackson e allo stesso tempo vittima di un programma che parla di farfalle, dice Amen.tpep3_134 (1)tpep3_136 (1)

Così sia. Amen, ripete Bobby, prima di ricordare all’intera comunità quanto fossero stati vigliacchi a ignorare i segnali di Laura. Amen. Ma Amen, esattamente, cosa è che significa? Cito testualmente “Formula liturgica, ripresa dall’ebraico, con la quale si chiude una preghiera o una dossologia”. Sì, ripresa dall’ebraico ma di origine più antiche. Si pronuncia Amen infatti il nome di Amon, una delle principali divinità della mitologia egizia che, a partire dalla XVIII dinastia da dio guerriero, protettore del sovrano, divenne il dio supremo del pantheon egizio e divinità universale di tutto il mondo egizio, tanto da essere assimilato al dio del Sole Ra, sotto il nome di Amon-Ra. Il suo nome significa Verità, ma anche mistero, ciò che è nascosto. E’ raffigurato con un copricapo di piume e nel divenire Amon-Ra, assume tra i suoi attributi quello di “Occhio che tutto vede”, l’Occhio di Horus, detto anche Occhio di Ra. Ah, nell’iconografia è anche sovente rappresentato da un’oca (che, secondo il mito, avrebbe deposto l’uovo cosmico primordiale da cui si sarebbe generata la vita) e da un ariete con il disco solare tra le corna ricurve (avrebbe attraversato gli inferi per donare una nuova vita alle anime dei morti). Avete preso appunti? Vi torna tutto? Ora, se Dale fosse qui con me, approfondirebbe lui stesso la simbologia e la mitologia dell’antico Egitto, ricavandone una teoria e risolvendo il codice di Gordon. Si farebbe una bella dormita, un paio di sogni rivelatori e via. Io invece, che sono purtroppo ancora solo una segretaria, per giungere a conclusioni dovrei prendere una laurea in fisica, una in storia del cinema, una in egittologia, una in teologia e una in astronomia, per mettere insieme i pezzi. Abbiamo: le divinità egizie, i rapimenti alieni, i culti satanici, saturno, gli indiani d’america, la quinta dimensione, programmi di condizionamento mentale e un'”elite” molto potente che parla a gesti e simboli sconosciuti. Che ci facciamo? A me sinceramente sembrano un mucchio di fandonie, ma non posso ignorare il fatto che Gordon abbia deliberatamente usato questi elementi. Ora la mia domanda è: Gordon ci è o ci fa? Il suo dito indica la Luna per farci innamorare di lei o per mostrarcene la parte oscura? Poco importa forse, dal momento che quasi tutti guarderanno il dito. Certo non io, che devo assolutamente far uscire Dale da lì.
Che le società segrete esistano anche a Twin Peaks non è certo un mistero, sono gli stessi Bookhouse Boys a introdurre Dale e a mostrargli i propri metodi per difendere la piccola cittadine di confine.tpep3_173tpep3_181
D’altra parte ogni americano ha diritto di difendersi. Come Shelly che da buona moglie americana (notate la bandierina stelle-strisce nell’angolo) ha appena comprato una pistola che finisce dalla sua borsetta al cassetto della cucina. Dovrebbe difendersi meglio invece Josie, che è in grande pericolo, come testimonia l’orso alle sue spalle. Ma la storia di Josie temo sarà argomento fondamentale della terza stagione, quella che stiamo aspettando da ormai tpep3_20824 anni.tpep3_198 Quello che invece mi appare ormai chiaro è che il Dottor Jacoby non sia il nemico. La sua presenza all’interno di questa storia serve a Gordon per sottoporre alla nostra attenzione una delle personalità più significative della controcultura americana degli ultimi anni, importante esponente della cultura psichedelica, e cioè Terence McKenna. I suoi studi sull’uso di sostanze psicoattive come la DMT l’hanno portato a elaborare la Teoria della Novità, secondo la quale quando due onde di materia vengono connesse da un rapporto di mutua interferenza costruttiva o entanglement quantistico, si immaginano reciprocamente. Mc Kenna credeva che l’immaginazione fosse in grado di interconnettere istantaneamente onde di materia, dichiarando che “l’immaginazione è una dimensione dell’informazione non locale,” e che “la novità equivale a densità di connessione.”

“La DMT non è una delle nostre illusioni irrazionali. Ritengo che le esperienze vissute con l’assunzione di DMT siano vere. È una dimensione vicina a noi. Dobbiamo inviare esperti intrepidi, con il compito di esplorare e di riferire su quanto troveranno.”

Vi invito ad approfondire l’argomento, seguendo questo link, poiché sembra essere pertinente agli argomenti di cui andavamo blaterando poco fa. E poi, in questo modo, quel che Hawke dice a proposito delle anime del giorno e le anime della notte, vi sembrerà un po’ meno fantasioso e più romantico, tanto che finirete per guardarlo con quella stessa espressione sognante e un po’ tontolona di Dale, mentre si chiede, in chiusura dell’episodio tre, per quale motivo tutto questo gli ricorda qualcosa. Deve averlo sognato a un certo punto della sua strana vita, moa non si ricorda esattamente quando. Se nel passato o nel futuro. tpep3_228

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