Above The Convenience Store

Spoiler Alert!

Per anni ho atteso che nuovi indizi apparissero come dal nulla nel percorso che Dale mi aveva indicato attraverso i suoi nastri. Ho letto e riletto tra le righe del codice di Gordon, episodio dopo episodio. Come riportato in questo blog ho collezionato teorie cospirazioniste e ispirazioni letterarie in tentativi di comparazione. Mi sono fatta un’idea di quali potessero essere gli argomenti ma quel che volevo era completare il quadro. Capire come fossero esattamente andate le cose per decifrare un codice che dicesse come realmente vanno le cose. Poi finalmente sono arrivate quelle scene mancanti in Fire Walk With Me, già girate ma non inserite nel taglio finale del film. Nell’ordine ci era stato riferito che: fossero ridondanti rispetto al contenuto già espresso; non fossero determinanti per la comprensione del mistero; fossero degli  “extended cut” sostituiti con altri che non conducessero inutilmente ad altri interrogativi. Inutilmente? Avremo una terza stagione, e stiamo qui a preoccuparci di farci domande? Ma facciamocene ancora molte! Altrimenti non riusciremo a capire le risposte. In quella parte di codice che chiamiamo Missing Pieces ho seguito Philip Jeffries “Above The Convenience Store”, sopra quel “negozio conveniente”, dove ha assistito a uno dei loro incontri, e ho guardato, senza tagli di montaggio, tra questo mondo e l’altro. Perchè io, Diane, sono il Mago. E il Mago desidera vedere. Ma cosa fa un mago? L’etimologia della parola rimanda secondo alcuni all’ origine persiana del sostantivo “purficatore” ma anche “sacerdote del fuoco”. Inizio subito col dirvi che se io fossi “Il Mago” forse avrei questo aspetto qui:

Jumpingman

E sarei un po’ come il nipote della signora Tremond: amerei i giochi di magia. Ma non voglio confondervi le idee. Andiamo con ordine in una trattazione ipotetica. Ripeto: ipotetica. La mia interpretazione è solo un tentativo, in attesa dei nuovi episodi in cui tale teoria potrà essere confermata.

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Philip Jeffries arriva a Buenos Aires. Che cosa sta cercando lì? Probabilmente Judy, visto la sua richiesta al concierge: «C’era forse una certa Judy tra i vostri ospiti?». Come avesse detto una parola d’ordine il concierge gli porge un foglietto che, molto probabilmente è stato lasciato da Judy stessa proprio per Jeffries. Quale sia la natura delle indagini a proposito di Judy è un mistero per molti ma non per Gordon, che non batte ciglio sentendosi riportare il nome Judy. Non lo è quindi neanche per Chet Desmond, a cui Gordon riferisce i dettagli di un caso rosa azzurra, di cui però Desmond non puo’ parlare. Insomma, due anni prima della morte di Laura Palmer la squadra di Gordon indagava su una certa Judy. Erano passati pochi mesi dalla morte di Andrew Packard e dall’incarcerazione di Hank Jennings. Resta il dubbio su chi fosse lo zio dello sceriffo di Dear Medow, ma una cosa è certa, Judy c’entra eccome. Judy is positive about this. Cioè: Judy è d’accordo? Judy ne è sicura? Judy è coinvolta? Qualunque cosa si intenda per “essere positiva”, lo è anche sua sorella. Lo script riporta così: «Judy is positive about this. And her sister’s too.». Sorella gemella. Non avremmo mai potuto saperlo se non l’avesse detto Robert Engels in un’intervista al “Wrapped in Plastic” in cui conferma l’esistenza di una sorella gemella per Judy, cioè Josie Packard. Bene, torniamo a Buenos Aires. Perchè proprio lì? Possiamo ipotizzare che ci siano diversi punti sparsi, nel globo terrestre, in cui, come sotto i dodici sicomori, le porte di accesso tra questo mondo e l’altro siano attraversabili. Due sono i modi per attraversare le porte: attraverso questi “portali” con l’aiuto di “energia umana” (amore e paura) o attraverso l’elettricità. Philip Jeffries sperimenta questo secondo modo ed esattamente come un novello “Judy Garland” ne “Il Mago di Oz” batte due volte le sue scarpette rosse e scompare. Judy Garland!

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Judy Garland non viaggiò nei panni di Dorothy grazie all’elettricità, ma lo fece grazie a un temporale. Tuoni fulmini e saette! Sempre di elettricità parliamo. La stessa del palo della luce numero sei da cui probabilmente è stato “catturato” anche Chet Desmond. Non dimentico l’ipotesi di partenza di “Dentro i Segreti Di Twin Peaks”: decifrare il codice seguendo due piani narrativi. Da un lato le vicende accadute a Twin Peaks nel febbraio del 1989 e dall’altro le vicende dell’umanità, perchè che come Margaret dice nell’intro dell’episodio 01, “La storia di Laura è la storia di tutti”. Concentriamoci sul piano narrativo. Non appena Jeffries arriva in camera il suo viaggio inizia. Lasciamo per dopo la domanda “Dove finisce?” e per ora commentiamo ciò che riporta a Gordon. Assiste ad un meeting tra otto personaggi. Il primo di questi sei è il nano che già abbiamo visto nella stanza rossa con Dale. The Man From Another Place. Di lui sappiamo che si definisce “The Arm”, cioè il braccio. E’ il “male” che Mike si è strappato via dopo aver visto il volto di Dio. La frase “The chrome reflects our image” è estremamente chiara e indica che lui e Bob adesso hanno un corpo e un’immagine riflessa. Ma forse il loro riflesso è una sorta di doppelganger “terrestre” che agisce nel momento del loro meeting facendo loro “percepire” la realtà materiale.

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Sono presenti al meeting due boscaioli. Uno dei due aziona il generatore che crea l’elettricità necessaria al “passaggio” tra questo mondo e l’altro. Potrebbe essere lui il marito della Signora Ceppo? E l’altro potrebbe forse essere il suo doppelganger. Hawk ci insegna che i boschi, gli alberi sono “le case delle anime”. I boscaioli sono coloro che dunque “risvegliano” le anime e le liberano dal legame terreno? Insieme ai due boscaioli un clochard che pronuncia la parola “electricity”. Chi sono questi personaggi? Accanto a loro Ms Tremond, suo nipote, e una strana figura che viene definita “The Jumping Man”. Lasciamo per un secondo The Jumping Man da parte e concentriamoci su: boscaioli,clochard, nonna, nipote, Bob e nano. Tutti loro discendono da “puro spirito”. Sono tutti degli spiriti. Lo capiamo perchè nel momento in cui il nano pronuncia la frase “From pure air we have discended”, vengono a turno inquadrati uno a uno, come se The Man From Another Place li stesse presentando. Nello script ma non nel girato, la signora Tremond chiede «Perchè non essere fatti di materia e combinazione di atomi?» e suo nipote le risponde «Non è un caso.» Uno stato di coscienza evoluta non ha bisogno di un corpo se è consapevole ad esempio di essere in un un sogno.

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Ancora una volta, come nella lettura degli episodi vi chiedo una pausa di riflessione sull’argomento. La nostra realtà, il mondo così come lo conosciamo, è legato agli strumenti che abbiamo per percepirlo. Se non avessimo limitazioni percettive, gli atomi e la materia, per noi esisterebbero ancora? Ma soprattutto se il nostro cervello fosse in grado di rispondere a stimoli visivi e tattili nel sogno come se fossimo svegli, come sapremmo distinguere un sogno da ciò che è reale? Distanze e misure di tempo sarebbero azzerate e potremmo forse parlare di infinito. No hay banda. E’ tutta un’illusione. Ma queste sono congetture. Quello a cui Phillip Jeffries assiste è per lui una certezza. Questi spiriti vanno su e giù. «Up and down» afferma The Man From Another Place «intercourse the two world». Ops. Qui la dice grossa. Cosa significa che ci sono “rapporti” tra i due mondi? Il verbo “intercourse” secondo lo “urban dictionary” che tiene conto del linguaggio parlato coincide con “avere un rapporto sessuale”. Niente di nuovo quindi. Sappiamo che Bob usa Leland per avere rapporti sessuali con Teresa e Laura. Ma il modo in cui la cosa viene detta qui dal nano lascia intendere che sia una cosa consueta e che non riguardi solo ciò che è successo a Laura.

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Il frame-by-frame tuttavia sembra chiarire cosa sta accadendo: mentre The Man From Another Place svela l’esistenza di rapporti sessuali tra i due mondi, Bob sta consumando un rapporto (animal life), con Laura o con Teresa o con un altra delle vittime, attraverso il corpo di Leland (fell a victim). Sarebbe più facile per la nostra comprensione definire le caratteristiche di spazio e tempo nello svolgimento della scena, ipotizzando che, “come in cielo così in terra” , quello che sta accadendo nel riflesso di “pura aria” stia accadendo nel nostro mondo materiale. Mentre il luogo di svolgimento sia una specie di “mondo di confine”. E’ una semplificazione utile ma non corretta. Io credo piuttosto che qualcosa (un rito) sia accaduto in terra “a priori” per creare le condizioni di “discesa” degli spiriti nel mondo percettivo,al fine di “interagire” con la materia terrestre, tra cui i corpi umani. A seguito di quella condizione “a priori”, seguendo una parte dello script non riportata nel girato e cioè la frase «con il cromo ogni cosa procederà ciclicamente», si crea un vortice temporale per cui ogni cosa accade contemporaneamente e allo stesso tempo in successione ciclica. Mi viene in mente tesseratto di Interstellar, ma è solo una mia libera associazione. Vengono create le condizioni affinché siano presenti contemporaneamente tutte le soluzioni possibili, ma tutte le soluzioni possibili sono legate tra loro indissolubilmente da un principio di causa effetto che non puo’ essere interrotto. Il paradosso temporale è sempre lo stesso e ci costringerà alla domanda: «C’è prima il “buon” Dale nella loggia, o c’è prima l’omicidio di Laura Palmer che tuttavia è la causa del suo essere finito nella loggia?» Non è necessario rispondere. Ripartiamo dalla percezione orgasmica di Bob, che diventa un “furto energetico” in grado di trasformarsi in nutrimento. Garmonbozia.

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L’origine della parola Garmonbozia è uno degli elementi del codice che Gordon vuole resti insoluto. Possiamo capirne il significato, ma la scelta della parola è un po’ come l’immagine del neonato in Eraserhead: non ce la spiegherà mai. Ci dice che si tratta di un nutrimento e che il suo significato è “dolore e sofferenza”. Gli spiriti si nutrono di questo. Ma perché ha la forma della crema di mais? Lasciamo che la Signora Ceppo ci introduca l’episodio 10

“Where does creamed corn figure into the workings of the universe? What really is creamed corn? Is it a symbol for something else?”

Un simbolo. Mi vengono in mente gli abitanti dell’america latina ovviamente. Chiunque abbia viaggiato attraverso il Messico, dopo un po’ ha la nausea anche al solo sentir nominare la parola “mais”. Non è solo per la quantità ingerita dalla colazione alla cena, ma proprio perché in ogni leggenda maya, racconto, immagine archeologica, il simbolo del mais è presente rivestito di un’importanza quasi sacra. Anzi, non “quasi”, sacra e basta.

Secondo il mito della creazione Maya, raccontato nel libro sacro Popol Vuh, tradotto poi dagli spagnoli, l’uomo sarebbe stato creato dal granturco, una pianta ancor oggi essenziale nella vita dei discendenti dell’antico popolo centroamericano. La scoperta e l’apertura della Montagna del Mais – il luogo dov’erano nascosti i semi del granturco – è una delle più celebri leggende maya.
(Cit. National Geographic)
Ed ecco quindi la creazione dell’uomo legata indissolubilmente al mais. E secondo il Popol Vuh, l’uomo così creato di mais aveva dei poteri elevati di preveggenza e regolazione del tempo, nonchè poteri energetici che nel tempo gli dei hanno dovuto limitare. Seguendo questo indizio la garmonbozia potrebbe garantire ai demoni di puro spirito l’energia necessaria alla conservazione dei propri privilegi. O potrebbe forse essere un simbolo. Gli spiriti “mangiano gli uomini creati” e con essi placano la propria fame di dolore e sofferenza.

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Per ora accontentiamoci di aver dato un corrispettivo probabile al simbolo da decodificare e passiamo al tavolo di formica. «This is a formica table. Green is his color» Altro rebus, altro giro, altra corsa. La percezione della formica e in modo particolare il gesto delle mani sul tavolo, indicano prima di tutto la possibilità degli spiriti in quel contesto di interagire fisicamente con il mondo materiale. Altra ipotesi : se il tavolo fosse il simbolo della “Terra” la Garmonbozia, poggiatavi sopra in contenitori che possono essere ad esempio i continenti potrebbero rafforzare l’idea di “uomini = crema di mais”. Al tavolo di formica manca un piccolo pezzetto (notatelo nella seconda immagine,appena sotto la mano del nano): potrebbe significare un “apertura”, una “zona franca” del pianeta Terra più sensibile e quindi non isolata, tale da consentire un passaggio? C’è inoltre da notare che la formica verde somiglia molto alla pietra verde dell’anello che condanna una vittima. L’anello indica la vittima prescelta, quella che in quel momento ha il collegamento diretto con la percezione di The Man From Another Place. Fermiamoci. Il nano dice a Dale «Do you know who i am? I am The Arm and i sound like This (Indian whooping sound).» Iniziamo dalla prima parte. Il nano è il braccio. E noi supponiamo sia il braccio che Mike si è strappato per rinnegare il suo passato tra i demoni. Ma quello stesso braccio è “il braccio di Bob”, nel senso che Bob non ha contatto alcuno con il tavolo di formica, al contrario del nano che lo tocca. Il nano esegue, fungendo da tramite fra Bob e il tavolo di formica. Quindi il primo mantiene il contatto con la vittima attraverso l’anello, che è una parte del tavolo, e trasmette a Bob le capacità percettive. Con questo anello… io ti sposo. Bob “sposa” la vittima prescelta e infine la “sacrifica” uccidendola e “purificandola” col fuoco.

In questo ci ho visto il rito classico della mietitura,che si usa per il grano ma anche per gli altri cereali, del separare con l’aria il chicco dalla pula, cioè “l’anima che è la parte buona” dallo scarto che viene invece bruciato. Fire walk with me… e tutto puo’ ricominciare. Citando stavolta il Vangelo

Matteo 3:12 “Egli ha in mano il ventilabro, pulirà la sua aia e raccoglierà il suo grano nel granaio, ma brucerà la pula con un fuoco inestinguibile”

Dite che stavolta ho esagerato? Forse. E pensare che vi ho nascosto un’ipotesi alternativa, o integrabile, ancora più fantasiosa nel decifrare il simbolo del tavolo di formica: la Tavola Smeraldina. Green is his color. La tavola di smeraldo o smeraldina (in latino tabula smaragdina) è un testo sapienziale che secondo la leggenda sarebbe stato ritrovato in Egitto, prima dell’era cristiana. Il testo era inciso su una lastra di smeraldo ed è stato tradotto dall’arabo al latino nel 1250. Esso rappresenta il documento più celebre degli scritti ermetici ed è attribuito allo stesso Ermete Trismegisto. Ecco la traduzione dal latino.

« Il vero senza menzogna, è certo e verissimo.
Ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso per fare i miracoli della cosa una. E poiché tutte le cose sono e provengono da una, per la mediazione di una, così tutte le cose sono nate da questa cosa unica mediante adattamento. Il Sole è suo padre, la Luna è sua madre, il Vento l’ha portata nel suo grembo, la Terra è la sua nutrice. Il padre di tutto, il fine di tutto il mondo è qui. La sua forza o potenza è intera se essa è convertita in terra. Separerai la Terra dal Fuoco, il sottile dallo spesso dolcemente e con grande industria. Sale dalla Terra al Cielo e nuovamente discende in Terra e riceve la forza delle cose superiori e inferiori. Con questo mezzo avrai la gloria di tutto il mondo e per mezzo di ciò l’oscurità fuggirà da te. È la forza forte di ogni forza: perché vincerà ogni cosa sottile e penetrerà ogni cosa solida. Così è stato creato il mondo. Da ciò saranno e deriveranno meravigliosi adattamenti, il cui metodo è qui. È perciò che sono stato chiamato Ermete Trismegisto, avendo le tre parti della filosofia di tutto il mondo. Completo è quello che ho detto dell’operazione del Sole. »

Il testo fa riferimento a rituali. Descrive un procedimento alchemico. Leggetela più volte e con attenzione, anche senza tentarne un’interpretazione. E’ la descrizione di quello che sta succedendo davanti agli occhi increduli di Philip Jeffrey. Il Mago desidera vedere. Sì, ma chi è il mago, l’alchimista? I am the arm and i sound like this…. Mancava una parte: il richiamo “whooping” tipico dei nativi americani. E’ il piatto forte, reggetevi. Contiamo i presenti: The Man From Another Place e Bob, l’uno il braccio l’altro la mente; due boscaioli, il marito di Margaret forse tra loro, anime dei boschi che contribuiscono a creare una sorta di circuito energetico intorno all’apertura tra i 12 sicomori; un uomo sporco che abbiamo definito clochard, che potrebbe rappresentare i demoni minori, una sorta di “volgo demoniaco”; Mrs Tremond e suo nipote e qui azzardo una “classe più elevata” di demoni, istruita al funzionamento del sistema percettivo della razza umana e infine… un sacerdote. The Jumping Man è il punto di contatto tra il mondo di sotto e il mondo di sopra,colui che, dal mondo di sotto, cioè dalla Terra, attraverso il suo rito permette al meeting di accadere, al “riflesso” di generarsi e al percorso circolare di iniziare e perdurare. The Jumping Man è lo sciamano. Ed è qui che abbiamo bisogno di approfondire la figura, tutt’ora presente nella cultura Lakota dell’Heyoka, detto anche Contrario o Pagliaccio Sacro. Già il nome sarebbe stato sufficiente a convincervi della bontà del riferimento, pensando al clown di cui abbiamo parlato nella trattazione dell’ episodio 04, ma la foto di un Heyoka, scattata da Aaron Huey per il National Geographic darà un senso alla scena a cui stiamo assistendo.

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Della figura dell’ Heyoka parla Alce Nero. Non solo la maschera evidenzia il riferimento,ma anche le caratteristiche del comportamento. Gli Heyoka sono chiamati “Contrari” perchè esprimono la dualità del cosmo attraverso comportamenti apparentemente contrari alla regola. Questi comportamenti creano una rottura nella comunità e spesso invitano al riso anche nel corso di una cerimonia sacra. Da qui il loro appaiamento ai “Pagliacci”. Non è strano quindi che dopo aver consumato il sacrificio della vittima Bob e il nano ridano sguaiatamente.

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Approfondire la figura degli Heyoka, il motivo perché ad un certo punto della vita, da comuni appartenenti alla tribù, vengano prescelti per diventare Contrari, quali sono i loro poteri e le funzioni sacre, richiede una trattazione troppo lunga. Posso però consigliarvi “Alce Nero Parla”,o una lettura più leggera, ma ugualmente illuminante: Il Potere dei Contrari o Dei Sacri Pagliacci di Enzo Braschi. In questa sede ci basti sapere che The Jumping Man è il tramite fra i due mondi, e per questo è vestito come The Man From Another Place. Brandisce uno strano oggetto a forma di bacchetta di rabdomante, in cui due singole estremità vengono convogliate in una sola. Così come il nano è “il tramite” di Bob, egli è “il tramite” degli uomini. Ma chi è? E’ forse uno dei personaggi di Twin Peaks? Chi è che ha ordito il malvagio piano del percorso circolare in cui energia umana viene rubata per nutrire i demoni? Questa è la vera domanda a cui Twin Peaks vuole dare risposta, non “Chi ha ucciso Laura Palmer?”. La risposta io temo sia in qualche modo legata a Judy. Ce lo dice la scimmia che, al termine del film, appare per pochi secondi dietro la maschera dell’Heyoka. Sottovoce, flebilmente, pronuncia la parola Judy e non è una novità, piuttosto la speculazione più frequente nelle diverse interpretazioni. Il circolo si compie con il passaggio nella “red room”, dove ora l’anello ha ripreso il suo posto in attesa che qualcuno lo indossi nuovamente. Così Jeffrey viene catapultato nell’ufficio di Gordon, dopo due anni terrestri, e poi nuovamente indietro a Buenos Aires, nel momento in cui il circolo inizia. Ma in realtà per lui tutto accade nello stesso momento. Non tiriamo in ballo la teoria della relatività o quella del campo unificato, adesso, perché già ho il mal di testa, per favore. Ma io dico che ci siete. La situazione vi è chiara almeno quanto me. Ora sapete “come”, ma non sapete “chi” nè “dove”.

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Jeffries prova a spiegarlo, ma la cosa più simile a cui gli riesce di pensare è un sogno. Racconta di un appuntamento a Seattle, ma ormai è per noi chiaro che la frase “above the convenience store” indica qualcosa che succede in uno spazio-tempo tra i due mondi, appunto sopra la Terra, che diventa per i Demoni , una specie di negozio dove acquistare cibo in cambio di qualcos’altro. Vi rimando alla trattazione dell’episodio 02, all’articolo su Saturno e alla teoria, per quanto fantasiosa certamente pertinente del Majestic-12. Questi link a mio avviso chiariscono la cifratura del codice, pur senza dare spiegazioni definitive, come è ovvio che sia. Però forse pur senza incontrare Judy, Phillip sotto copertura Fbi, è entrato in un’elite che gli consente di sapere che mentre lui si trova a Buenos Aires, a Seattle, qualcuno, cioè Judy, ha organizzato un rito alla presenza di una figura che funge da “sacerdote”. Bene, indovino anche la presenza di Josie. Cosa c’era scritto nel biglietto a lui consegnato dal concierge? Forse Fuoco Cammina Con Me? Non puo’ parlare di Judy davanti a Cooper perché ha appena visto il “buon” Cooper nella Loggia, e teme il suo doppio lì presente. Ci sono senza dubbio molti elementi da aggiungere a questo codice e io credo che questo sarà il percorso da seguire nella terza stagione.

Eppure sento che questo non è tutto. A differenza delle altre, la lettura di questa parte di codice ha richiesto un notevole sforzo per l’interpretazione restando sul piano narrativo delle vicende accadute a Twin Peaks. Come possiamo estendere questi significati da “La storia di Laura” a “La storia di tutti?” E se qui Gordon/Lynch volesse dirci che non c’è null’altro da indovinare se non quello a cui Jeffries ha assistito, un po’ come Kubrick fece con il Bill di Eyes Wide Shut interpretato da Tom Cruise? Io queste cose non le so. Le lascio a voi e alle vostre elucubrazioni. Io sono solo una segretaria e il mio unico obiettivo è di ritrovare Dale. In fondo anche io non esisto e questo è solo un gioco. We live inside a dream. E’solo un sogno, ma, almeno io, mi auguro che avremo sempre abbastanza caffè in modo da non doverci svegliare troppo presto.

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3 comments

  1. Matteo

    Tutto decisamente interessante.
    Anche e soprattutto, nell’ottica di interpretare l’episodio 8 della tera stagione.
    Philip Jeffries, alla fine, risulta una sorta di perno attorno al quale ruotano alcune considerazioni importanti.
    Ottimo articolo.
    Grazie.

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